CENTRO DISABILI EFFATHA
SETTORE: Sociale LOCALIZZAZIONE: Nyahururu PARTNER LOCALE: Arche Kenya DESCRIZIONE PROGETTO: Il Vangelo racconta di un uomo sordo-muto miracolosamente guarito da Gesù. In questa occasione Gesù usa una parola inattesa, una parola pronunciata durante il sacramento del Battesimo Cristiano. Gesù non dice “Guarisci!”, ma dice “Effatha!” che significa: “Apriti!”. Effatha diventa così anche il nome del nuovo centro disabili a Nyahururu. Ogni persona che vive all’interno di Effatha  ha alle spalle una storia di rifiuto ma invece di finire in una situazione disperata tipica degli Istituti-lager kenioti, gli è stata offerta una comunità di speranza assieme ai volontari e a Don Gabriele. L’obiettivo, raggiunto, era che questo luogo diventasse una casa-rifugio, un luogo di ascolto, di incontro e di scambio. Attualmenta gli ospiti della casa di Effatha sono 8 persone con disabilità che vivono assieme ai loro 13 assistenti. Durante il giorno la Comunità accoglie  altre 5 persone disabili, infatti una delle iniziative è stata l’accoglienza giornaliera ed Effatha è diventato un luogo aperto a tutti i disabili della città di Nyahururu. Al mattino si prelevano coloro che non possono essere accompagnati e durante la giornata vengono organizzate delle attività che li possano rendere partecipi e protagonisti nel produrre dell’oggettistica molto semplice. La comunità gestisce un laboratorio di candele, uno che compone biglietti augurali e uno dove si producono dolci e biscotti. Questi laboratori sono integrati nell'ambito del progetto Marleen Crafts con altri laboratori come la lavorazione del legno e della pelle.                              Effatha è questo: una comunità dove l’unità dà a tutti la possibilità di sentirsi insieme poveri, portatori di disabilità, ma fiduciosi di ricevere il bene nascosto nel cuore dell’altro.
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PERCHE’ ABBIAMO SOSTENUTO LA COSTRUZIONE DI EFFATHA: Nel 2002 dagli operatori del Saint Martin è nata l’idea di fondare una casa di accoglienza per ragazzi con disabilità mentali: “Effatha”. E’ un sogno nato fondamentalmente da un disagio. Non era facile se non addirittura imbarazzante provare a far convivere delle persone disabili con dei volontari normodotati. La cultura africana tende a isolare e a condannare le disabilità. Il progetto è stato quello di mettere assieme una famiglia, o meglio una comunità, dove prendersi cura gli uni degli altri, farsi del bene reciprocamente e celebrare la vita. Nel Marzo 2008 durante una nostra visita ci è stato chiesto di poter sostenere il costo per la costruzione della casa d’accoglienza per ragazzi con disabilità. Il progetto ci è sembrato interessante fino al punto di proporlo a tanti nostri amici. Le risposte non si sono fatte attendere e subito sono arrivati i primi finanziamenti. I lavori sono terminati a Dicembre 2008 e la casa è stata inaugurata Domenica 11 Gennaio 2009.      
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